Le etichette ecologiche: strumento utile contro la deforestazione?

La crescente domanda di materie prime agricole come semi di soia, palma, petrolio e cacao stanno aumentando l'uso del suolo in tutto il mondo e contribuiscono alla deforestazione. La deforestazione, per l'agricoltur,a è una seria sfida globale legata a numerose altre questioni ambientali. Quando il terreno boschivo viene disboscato a causa dell'agricoltura, spesso aumentano le emissioni di gas a effetto serra (GHG), si deteriora qualità del suolo, diminuisce la biodiversità e diminuiscono le risorse idriche. Per questi motivi, una serie di attivisti, imprese e organizzazioni internazionali hanno sostenuto i sistemi di governance non statali guidati dal mercato (NSMD) per migliorare gli impatti ambientali negativi dell'agricoltura di materie prime. Comunemente nota come etichettatura ecologica o certificazione di sostenibilità, la governance NSMD si rivolge agli acquirenti finali all'interno delle catene del valore globali per richiedere e supportare prodotti verificati da terze parti come conformi agli standard di sostenibilità.
Tuttavia, nonostante l'area agricola dedicata alla produzione coperta dai sistemi NSMD è aumentata nei principali paesi produttori di materie prime e, anche la quantità totale di terra convertita alla produzione agricola, è aumentata. Questa relazione continua nonostante espliciti divieti di conversione dei terreni nei principali sistemi NSMD attivi in questi mercati. Molte organizzazioni sono coinvolte nella governance del NSMD, tra cui: ONG ambientali, associazioni industriali e iniziative multilaterali. Questi sistemi creano insiemi di norme e standard volontari destinati ad orientare il comportamento delle imprese verso risultati ambientali desiderabili. Le aziende partecipano ai sistemi NSMD per diversi motivi, alcuni relativi all'interesse economico e altri relativi a valori organizzativi o gestionali. Secondo la maggior parte dei resoconti, la crescita della governance NSMD è stata ampia e rapida. Dai primi anni '90, i sistemi NSMD si sono espansi praticamente in ogni settore commerciale globalmente vitale e coprono una quota crescente della produzione. Da nessuna parte queste tendenze sono più evidenti che nei prodotti agricoli. Oggi, circa il 21% della produzione globale di olio di palma (in volume) è certificata secondo gli standard RSPO (tavola rotonda per l'olio di palma sostenibile) e il 15% della produzione globale di tè è certificata secondo gli standard di Sustainable Agriculture Network/Rainforest Alliance. Inoltre, un numero crescente di aziende leader nelle catene del valore globali guidate dagli acquirenti (ad es. Walmart e Unilever), impongono standard minimi di sostenibilità per i propri prodotti agricoli. Nonostante l’espansione dei sistemi NSMD, poco è stato scritto sulla loro capacità di ottenere risultati desiderabili nell'uso del suolo poiché sugli studi solo due di questi hanno utilizzato metodi di ricerca "credibili" ed inoltre, la ricerca esistente è in gran parte concentrata sui settori della silvicoltura e del caffè, con poche notevoli eccezioni. Al di fuori di questi studi, ci sono diverse ragioni per la disattenzione agli impatti nella letteratura sui NSMD. In primo luogo, l'analisi del cambiamento nell'uso del suolo richiede sofisticate tecniche di valutazione spaziale. Queste competenze sono spesso, anche se non sempre, al di fuori della formazione e dell'esperienza degli scienziati sociali che studiano la governance dei NSMD. In secondo luogo, i risultati dell'uso del suolo sono spesso sovradeterminati; troppe altre variabili possono essere plausibilmente collegate al cambiamento dei modelli di uso del suolo. In terzo luogo, i criteri e gli impatti previsti dei sistemi NSMD cambiano costantemente, rendendo difficile la generalizzazione nel tempo e nello spazio in un campo altamente evolutivo e dinamico. Tutti questi ostacoli rendono difficile tracciare una freccia causale dritta tra cambiamento di uso del suolo evitato e particolare sistema NSMD. Inoltre, dato che le ragioni del cambiamento nell'uso del suolo variano a seconda della coltura e del paese, c'è stata poca analisi comparativa, e quindi poco sforzo, per costruire teorie generali degli impatti dei NSMD sul cambiamento dell'uso del suolo. Se i marchi di qualità ecologica dovrebbero aiutare a frenare la deforestazione, perché finora non sono riusciti a farlo? In primo luogo, la mancanza di diffusione sul mercato e, in misura minore, l'esistenza di significative lacune nel contenuto e nell'applicazione dei criteri NSMD, sono cause plausibili dell'incapacità dei sistemi NSMD di rallentare la deforestazione. In poche parole, i sistemi NSMD sono usati troppo poco, formulati in modo debole e mal applicati per invertire i modelli più ampi di deforestazione che affliggono le economie guidate dalle materie prime agricole. La tiepida diffusione del mercato spiega gran parte di questo risultato, tuttavia, anche nei mercati in cui i NSMD governano da un quarto a un sesto della superficie di produzione totale del principale raccolto di esportazione, i sistemi di certificazione non sono riusciti a influenzare il cambiamento dell'uso del suolo in modi facilmente osservabili. In secondo luogo, la governance del NSMD non sposta necessariamente la produzione verso colture regolamentate o fornisce incentivi economici perversi per espandere la produzione agricola nelle aree boschive. Le prove sul fatto che i sistemi NSMD forniscano una copertura normativa per il disboscamento sono decisamente più contrastanti. Le scappatoie normative che consentono ai produttori di "deforestare prima, compensare poi" possono tacitamente incentivare ulteriori cambiamenti nell'uso del suolo consentendo ai produttori di ottenere i vantaggi reputazionali della certificazione NSMD senza compiere progressi immediati verso gli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, i sistemi compensativi rimangono agli inizi, quindi qualsiasi giudizio sulla loro efficacia è prematuro. Da qui alcune raccomandazioni pratiche per i sistemi NSMD per rafforzare gli impatti sull'uso del suolo: colmare le lacune che consentono la conversione forestale da parte delle filiali di aziende che richiedono la certificazione e disciplinare meglio la certificazione parziale. Gli sforzi di applicazione potrebbero essere inoltre migliorati utilizzando dati di telerilevamento e GIS (Geographic Information System) per monitorare la conformità ai criteri di conversione dei terreni in tempo reale e adottando azioni più rapide contro le imprese che non rispettano questi criteri. Infine, i sistemi NSMD potrebbero adottare un approccio giurisdizionale alla certificazione, in base al quale tutti i produttori all'interno di un particolare distretto sono idonei per la certificazione a condizione che il distretto rimanga privo di deforestazione ed espanda le aree di conservazione.

Tratto da:Hamish van der Ven, Catherine Rothacker, Benjamin Cashore, Do eco-labels prevent deforestation? Lessons from non-state market driven governance in the soy, palm oil, and cocoa sectors, Global Environmental Change, Volume 52, 2018, Pages 141-151, ISSN 0959-3780, https://doi.org/10.1016/j.gloenvcha.2018.07.002. (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0959378017304545)

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